da DILI, TIMOR EST Chi è questo figlio dell’uomo? Che cos’è questa umanità col terribile potere di legare e sciogliere amicizie e torti? Che cosa siamo diventati, cosa faremo del mondo, degli altri? Chi sono per noi i figli dell’uomo? Sono Cristo, figli del Dio vivente o sono rifiuti, ingombri, ombre lontane di cui non ci curiamo. L’aereo è sulla pista, qui a Dili, e presto lascerò un’altra volta questa terra. Diventerò un passeggero, come a milioni transitano a Singapore, uno degli aeroporti più grandi del mondo, lungo le tratte più lunghe del pianeta. Da solo, col mio zaino, la polvere di Dili sulle scarpe. Non l’ho scossa dai piedi, come dice di fare Gesù se non si viene accolti. Accoglienza è una parola che dice troppo poco di ciò che ho ricevuto. “Non ho nulla da darti”, mi sussurravano molti salutandomi. “Nemmeno io”, rispondevo. Siamo una famiglia. Non dobbiamo darci nulla se non che legarci sempre più stretti nel profondo dell’anima, sciogliendoci l’un l’altro dai lacci delle preoccupazioni. Hare dalan, buona strada…. https://lalocandadellaparola.com/2023/08/27/partenza/
Related posts
-
Ascensione
Una decisione che segna un passaggio molto forte. Gesù Risorto si stacca dai suoi dopo quaranta giorni di... -
Il padre
Il Padre di certo non si offende se non ci rivolgiamo direttamente a lui. Siamo liberissimi... -
Non c’è notte che possa
Succede che, finché si è sotto processo, l’ansia e la sofferenza sono indescrivibili. Cosa mi faranno?...